
Nel corso del secondo quadrimestre, noi alunni delle classi 3A, 3E e 3F della scuola secondaria di primo grado dell’IC “Viale Legnano” di Parabiago (MI) abbiamo partecipato al progetto “We all say NO”, promosso da Adiconsum, un’associazione che tutela i diritti dei consumatori, in collaborazione con l’agenzia di stampa DIRE e col patrocinio del Ministero dell’Istruzione. Tutto è iniziato il giorno 14 marzo 2022, quando gli esperti, Laura Galli e Federico Bartolomei, sono giunti da Roma nella nostra scuola per illustrarci le finalità del progetto e le fasi di lavoro ad esso collegate: lo scopo era far conoscere a noi ragazzi il concetto di Proprietà Intellettuale e i rischi delle truffe nella rete internet, perché ne diventassimo poi portavoce con gli altri nostri coetanei, nell’ottica della “peer education”.
Gli esperti hanno donato un tablet a ciascuna delle nostre tre classi per aver aderito all’iniziativa: cogliamo l’occasione per ringraziarli della loro disponibilità dato che hanno fatto un lungo viaggio per tenere gli incontri con noi in presenza e non in videoconferenza.
Li ringraziamo inoltre per averci trasmesso informazioni preziose che non conoscevamo e che ci hanno aperto gli occhi su un fenomeno molto diffuso: la contraffazione e la relativa violazione della Proprietà Intellettuale su un bene o su un’idea. Tale conoscenza è fondamentale per evitare di incappare, anche involontariamente, nella violazione di leggi e regolamenti sul copyright, in particolare nel mondo digitale, così familiare per noi giovani, dato il suo frequente utilizzo da parte nostra.
Abbiamo appreso che anche un tema personale ha un suo diritto d’autore e quindi chi copia viola tale diritto di proprietà.
Abbiamo imparato che la contraffazione è prodotta da aziende criminali che rubano un progetto e lo copiano, sottraendo il giusto guadagno alle persone che lo hanno creato e che vi hanno lavorato con impegno; che questi “ladri di idee” poi realizzano il medesimo prodotto utilizzando materiali di qualità inferiore o vietati perché tossici, utilizzando manodopera di costo inferiore e sfruttando in questo modo il lavoro delle persone, non rispettando inoltre le regole di tutela dell’ambiente che ogni fabbrica dovrebbe seguire. Chi produce illegalmente non paga le tasse: la malavita organizzata gestisce questo commercio e tutti noi ne paghiamo le spese, perché tali prodotti possono essere molto pericolosi per la salute, per l’ambiente e per l’economia di un Paese.
Gli esperti ci hanno mostrato tantissimi esempi di contraffazione di brand famosi. Abbiamo appreso che il settore agroalimentare italiano purtroppo è molto contraffatto e che questo crea un danno non solo economico, ma anche d’immagine e di prestigio al marchio Made in Italy, poiché si tratta di prodotti scadenti che non hanno nulla in comune con le nostre prelibatezze: ci ha molto colpito, ad esempio, un kit per produrre in casa la mozzarella venduto su un sito di acquisti online!
Abbiamo imparato che esistono dei siti dove sono riportati tutti i contenuti che si possono utilizzare e scaricare legalmente: questo è molto utile per noi studenti che spesso, senza saperlo, scarichiamo materiali da internet che in realtà sono protetti dai diritti d’autore e per questo potremmo essere perseguiti dalla legge.
Anche le aziende della musica, del cinema e dello spettacolo perdono incassi a causa della pirateria: abbiamo appreso che un fenomeno molto diffuso, purtroppo, è l’IPTV illegale, cioè un modo per guardare la TV via internet nata con fini leciti, ma poi usata da organizzazioni criminali che offrono in modo illecito abbonamenti a pochi euro, impossessandosi in questo modo anche dei dati personali di chi li sottoscrive, dati che poi possono essere utilizzati per commettere truffe.
Possiamo affermare di aver imparato tanto da questo incontro: di tutto ciò ci siamo fatti portavoce con i nostri coetanei e continueremo a farlo, per dare il nostro piccolo contributo a sostegno della Proprietà Intellettuale e per mettere in allerta su quanto sia facile sconfinare nell’illegalità.
Dopo l’incontro, infatti, abbiamo ripreso questi argomenti con i nostri insegnanti, con i quali abbiamo approfondito la tematica utilizzando i materiali forniti dagli esperti del progetto, in particolare il sito “ioscelgoautentico.net”.
Abbiamo poi ideato dei messaggi, a testimonianza del nostro impegno contro la pirateria e la contraffazione. Infine, abbiamo realizzato dei video contro la violazione della Proprietà Intellettuale e con questi abbiamo partecipato a un contest su Tik Tok indetto da Adiconsum, grazie al quale abbiamo anche ricevuto dei premi: un esempio di come i social, spesso demonizzati, possano invece essere usati in modo responsabile, come strumento per veicolare messaggi importanti che invitano al rispetto della legalità e alla sua tutela.
Ringraziamo di nuovo gli esperti del progetto, che ci hanno aiutato ad aprire gli occhi sul fenomeno, rendendoci ancor più consapevoli dei molti pericoli presenti nella rete.
Alleghiamo i contributi da noi realizzati.
We all say no N.1